Cercare un po’ di fresco e di riparo dal caldo torride delle nostre estati, con un condizionatore o un ventilatore, oramai è d’obbligo. Per molte persone, infatti, il periodo estivo è un vero tormento, al punto che diventa problematico persino riposare durante le ore notturne. Purtroppo c’è da fare anche i conti con il consumo energetico, una tematica che soprattutto negli ultimi tempi è sulla bocca di tutti a causa dei recenti aumenti. Ma quale dei due apparecchi, condizionatore e ventilatore, consuma meno? Scopriamolo insieme nelle prossime righe.
Quanto consumano condizionatore e ventilatore
Un condizionatore in un solo anno può consumare mediamente dai 160 ai 430 kWh. Questo valore oscillerà sulla base della classe energetica dell’apparecchio ma anche di una serie di altri fattori. Tra questi troviamo ad esempio la disposizione delle stanze e la metratura della casa. Un ambiente eccessivamente disposto al sole richiederà un quantitativo maggiore di energia per raffreddarsi. Lo stesso discorso è ovviamente valido per una stanza molto grande, oppure particolarmente alta.
Il ventilatore è indubbiamente più economico rispetto a un condizionatore, anche se può variare a seconda del modello e della tecnologia utilizzata. Un ventilatore da soffitto ad esempio, ha un consumo compreso tra 15 watt e 100 watt, variabili a seconda dell’impianto e della velocità impostata. Un ventilatore da tavolo, invece, ha consumi decisamente più ridotti, che difficilmente superano i 25/30 watt, mentre un ventilatore da pavimento può arrivare anche a 100 watt.
Condizionatore e ventilatore: quale consuma di più?
Sotto l’aspetto dei consumi, non c’è assolutamente paragone: un ventilatore consuma circa 15 volte in meno rispetto a un condizionatore. Mediamente infatti, un comune ventilatore ha un consumo di circa 50 watt, mentre un condizionatore di 700 watt. Il confronto, dunque, è quasi impietoso, e utilizzare un ventilatore permette di risparmiare parecchi soldi. Questo anche se negli ultimi anni la scelta del ventilatore sembra diventata quasi all’antica o comunque impopolare.
Inutile sottolineare come consumare meno significhi produrre un quantitativo minore di emissioni di carbonio, quindi rispettare maggiormente l’ambiente. Ad ogni modo, rimanendo sempre su valori medi, l’accensione di un condizionatore per un tempo di 12 ore in un giorno, costa circa 3 euro. Questo significa ritrovarsi a fine estate un aumento in bolletta di 160 euro. Altre stime parlano di circa 1,5 euro ogni 5 ore, ma il risultato alla fine non si discosta di molto.
E con un ventilatore? Innanzitutto dobbiamo chiarire che come nel caso dei condizionatori, anche in quello dei ventilatori il consumo dipende dalla potenza del modello scelto. Mediamente, quindi, possiamo parlare di una spesa compresa tra i 2 centesimi e i 5 centesimi di euro ogni ora, quindi con un utilizzo di 12 ore il ventilatore “costa” dai 25 ai 60 centesimi al giorno, che corrisponde ad un aumento alla fine dell’estate della spesa energetica di poco superiore a 50 euro.
Climatizzatore o ventilatore: come risparmiare?
Stabilire quale apparecchio sia il migliore tra un condizionatore e un ventilatore non è semplice. Parliamo di due dispositivi estremamente diversi, con prezzi, prestazioni e consumi ben differenti. Guardando al semplice risparmio energetico, la scelta del ventilatore appare la più ovvia. Indubbiamente si tratta di un compromesso, perché il tipo di refrigerio è ben diverso da quello di un condizionatore, ma per coloro che non soffrono eccessivamente il caldo può rivelarsi comunque una buona soluzione.
In commercio ad esempio, esistono modelli dotati di un serbatoio da riempire con acqua che il ventilatore stesso nebulizzerà nell’ambiente. Ovviamente in questo caso il costo di acquisto sale, esattamente come nel caso dei ventilatori da soffitto, a cui andrà aggiunta anche la spesa di installazione. Da tenere presente per quest’ultimi anche il livello di rumorosità, dato dalle pale di grandi dimensioni che spostano importanti quantità d’aria: nelle ore notturne può rivelarsi fastidioso.
Di contro il condizionatore, come abbiamo potuto vedere, presenta consumi decisamente più elevati, ma è chiaramente capace di abbassare di diversi gradi la temperatura di un ambiente. In aggiunta devono essere messe in conto anche altre spese legate al condizionatore, ovvero quelle di installazione e di manutenzione. In alcuni periodi promozionali, l’installazione standard passante viene offerta insieme all’acquisto dell’elettrodomestico.
I costi di manutenzione invece, una volta terminato il periodo di garanzia, non sarà possibile evitarli, anche perché periodicamente sarà necessario effettuare la pulizia e/o sostituzione dei filtri. In merito ai consumi invece, per risparmiare con un condizionatore è necessario valutare il reale fabbisogno dell’abitazione, lo stile di vita delle persone presenti al suo interno e le relative esigenze. Sulla base di questi fattori andrà fatta la scelta del modello più opportuno.
Altre due raccomandazioni per risparmiare riguardano la classe energetica del modello, e il modo corretto di utilizzo dello stesso. Indubbiamente è meglio optare per condizionatori in classe A o superiore. In secondo luogo è necessario ricordarsi di non impostare mai una temperatura eccessivamente inferiore a quella esterna. La differenza non dovrebbe mai essere superiore a 6°, mentre la temperatura minima impostata a 25°.