Rinnovare oppure rifare completamente l’impianto elettrico è un’esigenza comune a tantissime persone in Italia. Infatti, sono innumerevoli le case in cui ci sono impianti realizzati da oltre 30 anni con materiali meno performanti e sicuri rispetto a quelli attuali. Alcuni segnali di come l’impianto elettrico non sia più adeguato per gli attuali standard e per gli elettrodomestici che si usano, sono il continuo saltare del contatore, la presenza di prese elettriche a 2 fili e quel leggero odore di plastica bruciata.
Prima che la situazione possa degenerare con tutti i potenziali rischi non solo per le persone ma anche per gli elettrodomestici connessi alla rete, è bene pensare a un rinnovo dell’impianto o meglio ancora alla completa ristrutturazione. Vediamo alcuni utili consigli per evitare di commettere errori che potrebbero innalzare i costi e dar luogo a una soluzione comunque non in linea con le attuali normative.
Alcuni pratici consigli per rinnovare l’impianto elettrico
L’intervento di rinnovamento dell’impianto elettrico viene visto come manutenzione straordinaria che può essere eseguita in maniera indipendente da altri lavori. Infatti non è necessario procedere con una ristrutturazione dell’appartamento e di qualsiasi altro immobile. Questo significa che i costi potrebbero essere meno importanti rispetto a quanto si possa credere.
È fondamentale tuttavia avere un approccio virtuoso e gestire correttamente la situazione con il supporto di un professionista del settore. Ciò non toglie che il rinnovamento dell’impianto elettrico possa essere effettuato con un intervento fai da te, a patto di avere un minimo di conoscenza del settore.
Prima di procedere è buona norma valutare nel dettaglio le caratteristiche dell’impianto già presente. Occorre stilare una lista degli interventi da eseguire, in particolare bisogna verificare se sono da cambiare i vari fili, le placche, il quadro generale, gli interruttori, le prese elettriche e pensare a un ampliamento.
Se c’è una modifica sostanziale dell’impianto, è indispensabile rivolgersi a un elettricista regolarmente iscritto perché quest’ultimo dovrà rilasciare la certificazione con cui si attesta che l’intervento viene effettuato a norma di legge e nel pieno rispetto degli attuali standard di sicurezza e di efficienza.
Sviluppare lo schema tecnico dell’impianto
È pressoché impossibile pensare di recuperare lo schema tecnico del vecchio impianto presente in casa per diversi motivi. Innanzitutto in passato, nella maggior parte dei casi, non c’era la consuetudine di sviluppare prima il progetto e procedere con la realizzazione piuttosto si faceva una valutazione di massima delle esigenze del proprietario della casa e si operava basandosi sull’esperienza sia in termini di posizionamento dei vari punti luce, interruttori e prese e sia nella scelta delle sezioni dei fili.
Fortunatamente la tecnologia offre una mano considerevole per cui è possibile disegnare l’impianto attualmente presente in casa utilizzando un rilevatore di cavi elettrici. Si tratta di un dispositivo che viene appoggiato sulla parete per individuare il punto nel quale passa il cavo elettrico sotto tensione. Con un minimo di pazienza si può disegnare tutto l’impianto elettrico per poter così analizzare la situazione e scegliere gli interventi da effettuare.
Sezionare l’impianto e ottimizzare la sicurezza
Partendo dallo schema elettrico si può valutare come rinnovare l’impianto. Il consiglio è quello di selezionarlo quanto più possibile in maniera tale da ottimizzare la sicurezza. In pratica bisogna prevedere un impianto a sé stante per i punti luce e un altro impianto per le prese elettriche.
È molto utile prevedere una linea dedicata soltanto per gli elettrodomestici presenti in cucina. In questo modo è più semplice effettuare in futuro un intervento di manutenzione e di riparazione in caso di guasto ed inoltre qualora ci dovesse essere un problema su una presa elettrica magari in ragione di un elettrodomestico andato in corto circuito, si può mettere in off questa parte di impianto e al tempo stesso usare le luci.
Tra l’altro su ogni linea dell’impianto sezionata si inserisce l’interruttore magnetotermico conosciuto in gergo come salvavita, per cui il concetto di sicurezza viene esaltato.
La questione fili, sezione e tubi
I tubi già presenti nell’impianto possono essere mantenuti se sono ancora in buone condizioni e soprattutto se permettono il passaggio dei nuovi fili. Purtroppo per verificare questo aspetto bisogna effettuare un controllo a campione per accertare la sezione utilizzata del tubo e soprattutto lo stato in cui si trova.
Cambiare il tubo significa per forza di cose usare vari utensili per aprire tutte le tracce con relativi costi di smaltimento dei calcinacci e di realizzazione di un nuovo intonaco e di pitturazione delle pareti interessate.
Tra l’altro se alcune parti dell’impianto sono state inserite sotto la pavimentazione, risulterebbe più complicata la sostituzione delle tubazioni perchè occorrerebbe rompere il pavimento. Per risparmiare bisogna cercare di recuperare i vecchi tubi e inserire al loro interno i nuovi fili dimensionando opportunamente le sezioni. Le sezioni vanno anche scelte in funzione delle normative vigenti e della tipologia di elettrodomestici e di potenza che si può utilizzare su una determinata presa elettrica.
Durante questa fase di valutazione è bene verificare le prese elettriche da inserire e in secondo tempo il numero di interruttori, pulsanti e le relative placche. Tutto va scelto all’inizio perché non sempre c’è la possibilità di utilizzare una determinata placca sulla cassetta inserita.
È sconsigliato cercare di risparmiare sulla qualità dei materiali perché questo significherebbe avere un impianto poco sicuro e che in pochi anni potrebbe presentare tanti problemi. Potrebbe apparire come un consiglio abbastanza ovvio ma molto spesso ci si lascia prendere dall’esigenza di ottimizzare i costi e si opta per prodotti di seconda fascia che inevitabilmente presentano un gap in termini di efficienza e di affidabilità nel tempo rispetto ai prodotti al top.