L’efficienza energetica è una caratteristica sempre più importante per gli elettrodomestici e per le apparecchiature elettriche in generale. Da più di vent’anni hanno cominciato a comparire le prime etichette che riportano la classe di efficienza energetica da cui si può desumere il consumo di elettricità.
Cosa significano le classi energetiche
Ogni classe energetica corrisponde ad un certo intervallo di consumo di kwh su base annua. Per calcolare questo si fa una media dell’utilizzo dell’apparecchio elettrico moltiplicato per il consumo orario in kilowatt.
Se il risultato è compreso tra 0 e 95 kw annui la classe di appartenenza è la A, se è tra 96 e 119 kw annui è la classe B, se è incluso tra 120 e 149 kw si rientra nella classe C, se è compreso tra 150 e 186 la classe è la D, se ricade nell’intervallo 187-233 kw annui la classe è la E, con kw compresi tra 234 e 291 si appartiene alla classe F, mentre se il consumo è superiore ai 291 kw annui ci si guadagna la classe G.
Queste sono le classi in vigore oggi. Si nota subito che non si parla più di A+, A++, ecc. In relazione all’evoluzione degli apparecchi elettrici, i più da aggiungere alla A non erano più sufficienti ed è stata rivoluzionata la classificazione.
Come interpretare le classi energetiche
Le classi energetiche forniscono un’indicazione di quanto aumenta approssimativamente il consumo nella propria abitazione di kilowatt aggiungendo il nuovo elettrodomestico. Questa informazione può essere utile per rendersi conto dell’impatto che può avere l’apparecchio, ma può non essere precisa se le proprie abitudini sono differenti rispetto a quelle individuate dalla media.
Inoltre, calcolare il consumo annuo fa aumentare esponenzialmente la classe energetica per quegli apparecchi che hanno un consumo orario limitato ma sono costantemente accesi. Per questo motivo è difficile trovare secondo la categorizzazione attuale, frigoriferi o congelatori nella classe più alta della classifica.
Queste classi energetiche non sono completamente efficienti per la valutazione in caso l’apparecchio elettrico debba essere usato in una seconda casa, con un uso saltuario.
Come confrontare il consumo
Le classi energetiche possono fornire un primo approccio per valutare l’impatto di massima dell’apparecchio sul contatore, ma l’utilizzo può essere considerato da diversi punti di vista.
Se si ritiene importante cercare di capire quanto costerà grosso modo in termini di bolletta elettrica un apparecchio da usare in casa, la classe energetica è un indicatore da tenere sott’occhio.
Se si vuole capire la potenza assorbita dal contatore per essere certi che regga si dovrà considerare il dato riportato sulla confezione.
Perché è fondamentale l’indicazione dell’efficienza energetica
Il tema ecologico è centrale per la tutela dell’ambiente ma non solo per questo. L’aumento delle bollette fa sentire a chiunque la necessità di essere maggiormente consapevole di come si accumula il consumo con le azioni di tutti i giorni. Le classi energetiche vogliono aumentare questa consapevolezza. Si può fare una riflessione sull’utilizzo di strumenti a minor dispendio energetico che, solitamente, sono anche più efficienti dal punto di vista del risultato cui mira l’apparecchio.
Le etichette e le loro classi di consumo invitano anche a fare una riflessione ulteriore. Di fronte a due elettrodomestici con lo stesso assorbimento energetico, sarà meglio cominciare a valutare se sono disponibili alternative con assorbimenti minori per gli apparecchi che vengono utilizzati più spesso.
Se sono montati pannelli fotovoltaici per alimentare la propria rete elettrica, si può pensare a calcolare quali elettrodomestici possono essere messi in funzione senza dover essere dipendenti dalla rete del fornitore di corrente.
Questo fattore diventa ancora più fondamentale quando si pensa alle nuove case completamente autonome che possono essere rese fruibili alimentandole da pannelli solari e con il riciclo dell’acqua piovana depurata, almeno per scopi non alimentari. Il progresso porterà a considerare ogni singolo watt speso per rispettare il più possibile l’ambiente limitando al massimo l’inquinamento dell’ambiente e quello elettromagnetico (dovuto dall’aumento di apparecchi elettrici resi convenienti dalle energie rinnovabili) e il consumo di corrente ed essere sempre più autonomi.
Le classi energetiche possono essere sicuramente un importante indicatore. Ci si deve abituare all’informazione che forniscono quelle attuali attraverso la nuova classificazione ma, in ogni caso, sono una misura su cui ragionare per il confronto tra apparecchi dello stesso tipo per determinare quello che consuma meno.