Temporizzatori per luci

Le luci in casa sono naturalmente di fondamentale importanza. Quando però arriva la bolletta, ci si chiede spesso come si possa risparmiare sui costi. Una delle prime cose che si tenta di fare è accendere le luci con parsimonia, ritrovandosi però con case buie e consumi più o meno invariati. C’è in effetti un altro sistema per ottimizzare i consumi e rendere la casa allo stesso tempo più accogliente.
Si tratta dell’installazione dei cosiddetti temporizzatori per le luci, che consentono di programmare quando le luci debbano essere accese o debbano spegnersi. In questa guida scopriremo quindi di cosa si tratta, quali sono i vantaggi e le possibili applicazioni di questo sistema, e come utilizzarlo al meglio.

Temporizzatori per luci: cosa sono e a cosa servono

La prima cosa da specificare è cosa sia un temporizzatore per luci. Stiamo parlando di un particolare ma semplicissimo dispositivo, un interruttore per la precisione, che accende e spegne le luci secondo un orario programmato. Naturalmente il dispositivo consiste in una centralina che agisce sui contatti elettrici, ed è a sua volta azionata da un relè. Il relè, per spiegarlo in termini molto intuitivi, non è altro che un interruttore che chiude ad apre dei determinati circuiti. In sostanza quindi stiamo parlando di un congegno che va collegato all’impianto elettrico, ma che consiste in un dispositivo a vista che può essere programmato per far accendere e poi spegnere le luci in orari stabiliti. Ma a cosa può servire nel concreto il temporizzatore?

Facciamo alcuni esempi molto pratici da cui si intuisce il valore di questo congegno.
– Poniamo il primo caso: la bolletta della luce addebita i costi in due fasce orarie diverse. In genere la fascia più economica è quella del week-end e quella che va dalle 19:00 di sera alle 7:00 del mattino. Qualora si abbiano delle luci esterne, come quelle che illuminano un patio o un vialetto d’accesso, si può programmarne l’accensione alle 19:00 di sera e lo spegnimento alle 7:00 di mattina, in modo da avere i dintorni di casa illuminati per una maggiore sicurezza, ma allo stesso tempo ottimizzare i consumi.
– Il secondo esempio trae origine dal primo: ipotizziamo che si abiti in una zona poco illuminata e che si torni a casa la sera, o si esca al mattino, quando non c’è ancora luce naturale. Programmare le luci in modo che si accendano qualche minuto prima del rientro, può guidare l’accesso in casa senza spiacevoli inconvenienti o incidenti indesiderati, dovuti magari ad una caduta perché non si vede bene a terra.
– Infine, un altro esempio di utilizzo, per la verità molto frequente, di questi congegni, è quello della coltivazione indoor. Chi ha delle piante (in genere i peperoncini) ma non può usufruire di uno spazio esterno, si dota di appositi apparati in cui coltivare in casa. Può trattarsi di peperoncini come detto, ma anche di piante ornamentali o fiori. Non essendoci la luce naturale dentro casa, il temporizzatore può essere utilmente impiegato per la fase di vegetazione, quando la pianta ha necessità ad esempio di un tot di ore di luce e di un tot di ore di buio.

Come impostare l’accensione o lo spegnimento

Come abbiamo visto, molteplici sono i motivi per cui può essere molto utile installare un temporizzatore di luci in casa, e come vedremo in questo paragrafo la sua installazione è tutt’altro che complicata. In caso di dubbio ci si può rivolere ad un elettricista di fiducia, ma in realtà è possibile procedere autonomamente seguendo qualche piccolo e semplice passaggio, anche perché il temporizzatore è un congegno che ha un costo davvero contenuto, al massimo di poche decine di euro. Innanzitutto vediamo quali sono le componenti di questo dispositivo:

  • abbiamo un timer, che è l’orologio (appunto il temporizzatore) che ha il compito non solo di accendere e spegnere qualunque congegno elettrico che vi colleghiamo, ma che può anche stabilire per quanto tempo questo deve restare acceso. Si compone di un timer e di un interruttore, che è quello che va azionato ed è a vista;
  • abbiamo poi il quadrante, tramite il quale visionare ed impostare i comandi. Il quadrante può essere sia di tipo meccanico sia di tipo digitale. Nel primo caso in genere si nota una rotella con corona circolare sulla quale sono intaccate le ore, che va ruotata appunto manualmente per impostare gli orari. Nel secondo caso possiamo avere un quadrante digitale, ed allora vedremo un display con orario che può essere impostato tramite pulsantini.

Per quanto riguarda l’installazione vera e propria, si possono avere due tipologie di temporizzatori:

  • nel primo caso il timer va installato dentro il quadro elettrico, ed in questa prima situazione il consiglio è sempre quello di far intervenire un esperto;
  • nel secondo caso invece, molto più frequente nelle abitazioni, il timer è esterno, e va quindi inserito semplicemente nella presa elettrica, essendo già predisposto per il funzionamento. In effetti si tratta della soluzione più scelta, anche perché se non si hanno particolari esigenze o competenze elettriche, vanno più che bene. Ad esempio si potrebbe desiderare un timer da collegare anche alla macchina del caffè, che la accende qualche minuto prima della sveglia! In ogni caso, il timer esterno, si può inserire facilmente in una presa elettrica, e nella stessa si collegherà l’apparecchio da ‘temporizzare’. Naturalmente, nel caso in cui si volesse ad esempio controllare u intero impianto elettrico, come quello che gestisce tutte le luci di casa o le luci del vialetto di accesso, sarà bene installare il temporizzatore nella scatola di derivazione, consultando un elettricista.

Come scegliere i migliori temporizzatori per luci: consigli utili

Vediamo adesso qualche utile consiglio per scegliere nel modo migliore l’apparecchio più consono alle proprie esigenze. Esistono in commercio diversi modelli, che possiamo far rientrare in tre categorie principali:

  • elettronici. Questi temporizzatori sono i più utilizzati, e dovrebbero essere scelti quando sia necessario regolare le luci con molta precisione. Un’applicazione pratica è proprio quella di chi coltiva piante e fiori in casa ed ha esigenza di regolare le luci secondo i cicli solari;
  • digitali. Come abbiamo detto questi dispositivi sono caratterizzati dalla presenza di un display, facilmente consultabile e leggibile, nonché programmabile. In genere permettono di impostare funzioni più variegate, e andrebbero scelti se si desidera ad esempio programmare le luci durante un soggiorno fuori, come le vacanze. Il motivo è che il display consente combinazioni di funzioni senza dover intervenire manualmente ogni giorno;
  • multifunzione. Ecco un tipo di temporizzatore di ultima generazione. Sono molto sofisticati nel senso che permettono varie impostazioni, e si possono trovare nei condomini, in quanto sono in grado di gestire separatamente vani e accessi come cantine, androni, scale, garage. Si impostano e poi in genere non vanno più toccati.

Come si può vedere da questa semplice guida, il temporizzatore per luci è un dispositivo molto utile che rientra nella domotica, e permette di risparmiare creando un ambiente domestico confortevole.