Da diversi anni, il mercato propone soluzioni per l’illuminazione della propria casa volte a garantire il massimo risparmio energetico. E tra le diverse opzioni disponibili in commercio, vi sono sia le lampade a led che quelle a risparmio energetico.
Entrambe le tipologie garantiscono una buona efficienza, abbinata a una non trascurabile durabilità nel tempo. Tuttavia, ancora oggi molti consumatori sono all’oscuro delle differenze che esistono tra le due tipologie, credendo che si tratti di due appellativi riferiti al medesimo prodotto.
Ecco, dunque, tutte le informazioni necessarie per saper distinguere una lampada a led da una a risparmio energetico.
Lampada a LED: le caratteristiche
Le lampade tradizionali avevano un particolare tipo di funzionamento: si basavano sull’incandescenza. Mediante la produzione di calore – mediata da un filamento di tungsteno – veniva rilasciato un fascio di luce, solitamente di tonalità calda.
Le lampade a LED hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione nel campo dell’illuminazione. Il meccanismo che permette loro di emettere luce è la presenza di un diodo, mediante il quale la corrente elettrica viene convertita in fotoni, che possono assumere diverse colorazioni. Proprio grazie a questa caratteristica è possibile ottenere lampade intelligenti che possono assumere tutti i colori desiderati.
Tuttavia, la versatilità delle lampade a LED non è il loro unico vantaggio. Questi prodotti, infatti, hanno una resa energetica maggiore rispetto alle lampade tradizionali, e riescono a produrre ben 5 volte più luce sfruttando molta meno energia. Oltretutto, queste lampade sono estremamente durature, e le più recenti possono richiedere anche diversi anni prima di necessitare di una sostituzione.
Più nel dettaglio, il confronto tra la durabilità di una lampada a LED e una tradizionale a incandescenza non lascia spazio a dubbi: si parla di circa 10.000 ore contro 750. E questo gap è destinato ad aumentare con l’innovazione tecnologica.
Proprietà delle lampade a risparmio energetico
Come già accennato, le lampade a risparmio energetico non vanno confuse con quelle a LED. Nonostante in molti casi le performance (dal punto di vista della luminosità e della temperatura della luce) siano molto simili, vi sono differenze profonde.
Nel dettaglio, le lampade a risparmio energetico sono molto più simili a quelle tradizionali (con tutti i difetti che ciò comporta) in quanto si fondano sullo stesso meccanismo: l’incandescenza.
Benché non sia ben visibile, anche nelle lampade a risparmio energetico è presente un filamento di tungsteno. Tuttavia, ciò che contraddistingue queste ultime dalle tradizionali, è l’aggiunta di cripto o xeno, due gas che hanno come obiettivo quello di consentire al filamento di raggiungere temperature ancora più elevate.
Grazie a queste lampade, con il medesimo consumo di corrente elettrica si ottiene uno sfruttamento di energia ottimizzato, in quanto questa non viene dissipata sotto forma di calore ma viene convertita maggiormente in luce. Il risultato, quindi, è una lampada più luminosa e che consuma meno, rispetto a quella tradizionale.
In particolare, alcune stime affermano che la lampada a risparmio energetico incrementi la resa energetica di oltre il 15%. Sembra un valore basso, ma in virtù dell’elevato utilizzo dei sistemi di illuminazione nelle case, si tratta di una cifra che può avere un impatto anche importante sulla bolletta energetica, portando a un notevole risparmio.
Conclusioni
A questo punto, le differenze tra lampade a risparmio energetico e a LED sono state chiarificate. Come già detto, entrambe mostrano una resa energetica nettamente migliore rispetto a quelle tradizionali, ormai in disuso e adoperate solo per fini estetici.
Tuttavia, anche la sfida tra lampade a risparmio energetico e quelle a LED è ancora tutta aperta, e non è difficile immaginare che nei prossimi anni saranno queste ultime a prendere il sopravvento. La versatilità, la capacità di emettere più luce e i notevolmente più bassi consumi energetici ne rendono l’adozione indispensabile, sia nelle abitazioni private che negli esercizi commerciali. Solo grazie ad esse, infatti, è possibile osservare una diminuzione sensibile dei consumi e, di conseguenza, del costo della bolletta.