dove posizionare illuminazione dentro casa

Come far spiccare la posizione dei punti luce in casa e conseguentemente gestire l’illuminazione stessa? Una domanda soltanto all’apparenza banale, ma che in realtà nasconde molto più di quanto possa far trapelare a una prima occhiata.

È indubbio che all’interno di un’abitazione l’illuminazione sia uno di quei fattori in grado di fare la differenza ed è proprio per tale motivo che occorre pensare bene a come rendere l’habitat domestico il più confortevole possibile.

Da dove partire? Esistono spazi migliori di altri da poter sfruttare?

Domande alle quali cercheremo di rispondere fornendo un’esauriente trattazione dell’argomento.

Punti luce: cosa sono

Abbiamo parlato di punti luce, ma cosa si intende con tale termine?

I punti luce non sono altro che quelle determinate zone abitative nelle quali posizionare le fonti illuminanti responsabili dell’illuminazione della casa. Interruttori, prese, invertitori, persino faretti esterni, tutto ciò che rappresenta una fonte di luce viene definito corpo illuminante, punto luce, invece, lo spazio adibito a ospitarlo.

Chiarito questo concetto, si comprende come sia necessaria un’attenta progettazione degli spazi per far sì che ogni ambiente sia illuminato in maniera uniforme e possa donare il massimo del comfort alle persone che questi spazi li vivono quotidianamente.

Dove disporre i punti luce

Il primo passo, inevitabile, sarà quello di fare un preciso sopralluogo della casa così da studiarne in dettaglio la planimetria, la conformazione degli ambienti, la gestione degli spazi e in definitiva per avere un’idea più chiara dell’habitat in cui ci si trova.

Erroneamente si potrebbe pensare che tale procedura si applichi solamente alle case non ancora abitate o in cui ci si sta per trasferire, in realtà le cose non stanno esattamente così perché molto spesso si tende a dare per scontato l’ambiente in cui si vive e solo per caso ci si rende conto di alcune criticità in fatto di illuminazione.

Il consiglio migliore dal quale partire è senza alcun dubbio quello di procedere cercando di creare una mappa mentale nella quale ogni spazio presente viene catalogato in misura di quanto lo si vive. Ad esempio, una camera da letto necessiterà di un’ottima illuminazione composta magari da una luce centrale e da alcuni corpi illuminanti secondari da comodino.

Ripercorrendo le proprie abitudini giornaliere ci si può magari accorgere che il corridoio principale nel quale si passa per raggiungere la sala da pranzo risulta essere particolarmente buio ed è quindi il caso di porvi rimedio. Medesimo discorso si potrebbe fare anche in relazione ad ambienti di solito tenuti in ombra, come uno scantinato, una soffitta o una semplice cabina armadio.

Ovvio come il sopralluogo degli spazi e la conseguente scelta della loro illuminazione debba passare attraverso una calibrazione della propria routine.

Per quanto, ad esempio, una soffitta possa essere buia, il tempo impiegatovi sarà generalmente inferiore a quello di altri spazi della casa per cui occorre determinare con precisione quali siano le proprie consuetudini e poi agire di conseguenza.

Come disporre i punti luce

Se la disposizione dell’illuminazione svolge un ruolo di primaria importanza, altrettanto lo ha la sua gestione.

La parola d’ordine è bilanciamento.

Per quanto tempo si possa trascorrere nella propria camera, non è certamente una mossa azzeccata disporre la maggior parte dei punti luce in uno specifico ambiente lasciando in ombra gli altri. Uniformità ed equilibrio devono essere i capisaldi per un’illuminazione capace davvero di fare la differenza.

Naturalmente poi c’è la questione relativa all’arredamento. La disposizione dei punti luce non può tralasciare il suddetto aspetto e sarà quindi importante creare una sorta di compromesso in cui i corpi illuminanti non siano d’ostacolo alla vivibilità dell’habitat stesso.

I punti luce sono stati disposti correttamente?

Domanda ben più insidiosa di quanto possa sembrare. Non c’è niente di peggio dell’aver posizionato i punti luce per poi accorgersi che la routine quotidiana non si sposa bene con quanto inizialmente preventivato.

Il segreto è ripercorrere passo dopo passo i gesti quotidiani e capire quali siano gli spazi migliori per adibire, ad esempio, interruttori, prese o lampade. Non è un caso se solitamente l’interruttore di una camera sia posto lateralmente alla porta d’ingresso, si tratta di un espediente che ne favorisce rapidamente l’individuazione.

Discorso comodità che può essere esteso a praticamente tutti gli spazi della casa. Per spegnere la luce della propria camera è necessario alzarsi dal letto? Allora un interruttore posto in maggiore prossimità potrebbe essere d’aiuto.

Coniugare equilibrio dei punti luce con le proprie abitudini è il modo migliore di disporre di un’illuminazione funzionale all’interno di un’abitazione o di un ambiente in generale.

Illuminazione: questione di stile?

Certamente l’illuminazione rappresenta un aspetto funzionale di qualunque ambiente, ma non è detto che non possa trasformarsi in un elemento di stile.

Al di là delle principali tipologie di illuminazionemiratadiffusa o indiretta, è indubbio che l’elemento luce sia in grado di far risaltare con forza un ambiente e tutto ciò che vi è contenuto.

Se per le camere da letto è consigliabile una luce principale diffusa che si propaghi uniformemente in tutto lo spazio circostante, in prossimità degli arredi si può optare per dei corpi illuminanti dallo stile minimale capaci di illuminare con garbo ed eleganza senza essere eccessivamente d’intralcio.

Poi ovviamente tutto dipende dalla natura degli spazi. Una luce diffusa in grado di generare un’illuminazione di vasta portata potrebbe essere controproducente in stanze piccole, mentre è perfetta per aree grandi come la sala principale.

Corridoi, ambienti poco vissuti o scarsamente illuminati potrebbero, invece, trovare particolare giovamento dall’impiego di luce indiretta con relativa illuminazione morbida e non invasiva.

L’illuminazione, come visto, è un aspetto più singolare di quanto ci si aspetti ed è proprio in un’ottica personale che va considerata quando ci si ritroverà a determinare la sua posizione e gestione in un’abitazione.

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