Una delle preoccupazioni maggiori che riguardano la vita delle famiglie italiane è relativa all’ammontare delle bollette che alla fine del mese inevitabilmente si ritrovano a dover pagare.
Per risparmiare, a volte anche in modo cospicuo sull’importo totale, ci sono tantissimi modi e uno di questi è quello relativo all’energia elettrica consumata.
La soluzione è sostanzialmente così quella di accendere con meno frequenza gli elettrodomestici e per un tempo limitato. Se la corrente infatti non viene consumata non si paga.
Un numero sempre maggiore di persone non sanno però come rapportare il consumo degli apparecchi elettrici con la spesa per la bolletta.
Per fronteggiare tale esigenza occorre quindi capire quanto consuma ogni singolo elettrodomestico soprattutto se rimane più o meno a lungo acceso.
Quanto consuma ogni singolo elettrodomestico?
Gli elettrodomestici presentano un proprio consumo che cambia in relazione al tipo di strumento e alla potenza da esso assorbita.
Questo sta a significare che più energia sarà necessaria per far funzionare l’apparecchio elettrico, maggiore diventerà il costo da corrispondere per ogni singolo kWh consumato.
Generalmente nella bolletta la spesa da sostenere viene indicata in kWh, una sigla che sta a significare i chilowattora, ovvero l’assorbimento di potenza che i vari elettrodomestici richiedono in un’ora restando accesi.
Un esempio pratico e più specifico potrebbe riguardare il bisogno di elettricità di un dispositivo pari a 1000 Watt, cioè 1 chilowatt, se rimare in funzione per almeno un’ora di tempo e assorbe 1 kWh.
Nel caso in cui invece la potenza arrivi a 2 kWh, nell’arco di un’ora ne saranno assorbiti due.
Questo sta a significare che gli strumenti elettrici consumano maggiormente non soltanto in base alla loro energia ma anche in relazione al periodo in cui rimangono attivi.
Se così viene accese il forno solamente per mezz’ora e una volta durante la settimana, tale fattore potrebbe incidere sul costo della bolletta come un televisore, che pur consumando poco, viene lasciato acceso per otto ore consecutive in una giornata.
Il valore totale di kWh assorbiti, è la somma di tutti gli elettrodomestici presenti in casa che poi darà vita al costo totale da corrispondere.
Come avviene il calcolo della bolletta
Nel momento in cui viene sottoscritto un apposito contratto con una qualsiasi società per la fornitura di energia elettrica in casa, verrà evidenziato anche un costo per kWh consumato, indicato in centesimi.
Tuttavia questo valore non rappresenta la spesa finale presente in bolletta in quanto di solito in una famiglia media il costo per l’elettricità in sé influisce soltanto per il 45% del suo complessivo. Oltre all’utilizzo degli elettrodomestici e al loro reale impiego, finiscono nel conteggio altri oneri come le tasse, le perdite, le spese di distribuzione e ovviamente l’IVA.
Per tale ragione, se il costo per kWh del contratto stipulato è di 10 centesimi per kWh consumato e si arriva a 200 kWh, in bolletta non si troverà una spesa di dieci euro ma di 20 euro in quanto nell’insieme sono presenti le altre spese.
Nel documento informativo è possibile comunque trovare tutte le informazioni relative all’utilizzo degli elettrodomestici.
Quali sono gli elettrodomestici che consumano maggiormente e fanno aumentare il costo della bolletta
Spesso gli elettrodomestici che consumano energia in numero maggiore, ovvero i dispositivi che quindi fanno alzare il costo della bolletta, sono quelli che producono più calore.
Il valore dell’energia elettrica e del suo assorbimento, possono venire visionati sull’etichetta energetica presente su qualsiasi elettrodomestico, disposta appositamente per far conoscere ad ogni cliente la spesa complessiva.
Oltre alla potenza però bisogna anche valutare il tempo di accensione di ogni singolo strumento presente in casa.
Allo stesso tempo possono influire negativamente e far aumentare il costo mensile da corrispondere, anche i dispositivi lasciati in stand-by.
Per questo, per evitare brutte sorprese, sarebbe bene spegnere tutti gli elettrodomestici e non lasciarli invece in pausa. Rimando collegati infatti i dispositivi consumano energia e di conseguenza graveranno sul costo della bolletta.