Videosorveglianza: regole per la privacy

Il vostro sistema di videosorveglianza è efficiente, ma non sapete fino a che punto siete in regola con le normative attualmente in vigore? Siete in nutrita compagnia: per i non addetti ai lavori, barcamenarsi tra le nuove disposizioni diventa un problema, specialmente quando ci sono aggiornamenti in vista.

Nelle prossime righe vi offriamo un approfondimento sul tema, fortemente collegato a quello della privacy. Le considerazioni che troverete nelle prossime righe valgono sia per i contesti abitativi (condomini inclusi) sia per gli immobili a uso aziendale, nel settore pubblico come in quello privato.

Videosorveglianza e privacy, le fonti del diritto

Ad oggi, tante normative hanno trattato entrambi i temi, ma i legislatori non hanno codificato delle disposizioni ad hoc. Le leggi a cui fare riferimento sono le seguenti:

  • GDPR (noto anche come Regolamento UE 2016/679)
  • Legge 55/2019 (ex Decreto Sblocca Cantieri)
  • Provvedimento del garante della privacy sulla videosorveglianza del 2010
  • Statuto dei lavoratori (per imprese e attività commerciali).

L’elenco non è esaustivo, ma riporta le fonti più importanti.

Sistemi di video-sorveglianza, dove si possono installare

In ottemperanza alle normative attualmente in vigore, potete utilizzare le videocamere di sorveglianza all’interno di parecchi tipi di unità immobiliari. Ecco quali sono:

  • abitazioni con ingresso indipendente
  • condomini
  • aziende
  • industrie
  • attività commerciali.

Dal 2019, in seguito all’approvazione della Legge 55 del 14 giugno del 2019, è possibile installare delle videocamere nelle scuole dell’infanzia e nelle strutture socio-assistenziali, a tutela dei bambini, degli anziani e dei disabili.

Presenza di videocamere di sorveglianza, come segnalarla al pubblico?

Le persone devono essere informate prima del raggio d’azione della telecamera, tramite un avviso scritto (cartello) in maniera chiara e leggibile. Il discorso vale non solo per i dipendenti di un’impresa o gli abitanti di un condominio, ma anche per i collaboratori provenienti da ditte esterne e per i passanti ripresi in maniera accidentale dai dispositivi di videosorveglianza. Tra le informazioni da inserire, vale la pena ricordare:

  • titolarità (vale a dire il nome di chi ha richiesto l’installazione)
  • motivi del trattamento
  • fonti del diritto a favore del funzionamento dei sistemi di videosorveglianza.

In mancanza di uno o più dati, l’informativa non è valida. Oltre all’opportuna cartellonistica, dovrete avere a disposizione anche la documentazione redatta per esteso, consultabile in qualsiasi momento da chiunque lo richiedesse.

Telecamere finte: sì o no?

La richiesta d’installazione di un sistema di video-sorveglianza presuppone una reale necessità di registrare quanto succede all’interno dei locali. Partendo da tale presupposto, potete comprendere quanto parlare di telecamere finte sia, in verità, un controsenso.

Ma c’è di più: indicare la presenza di videocamere attive quando non lo sono rientra nel novero delle false dichiarazioni. Prima di compiere un passo del genere e rischiare sanzioni, richiedete la consulenza di un esperto Novelettra: saprà offrirvi delle soluzioni intelligenti a ogni vostro problema.

Le autorizzazioni per installare i sistemi di videosorveglianza

Dobbiamo fare un paio di premesse: l’attivazione e il funzionamento di un sistema di sorveglianza audio-visiva all’interno di un condominio è sottoposto a votazione, quindi al raggiungimento del quorum, in fase di assemblea. L’amministrazione, il portiere o qualsiasi altra persona che gravita nello stabile, quindi, non può far installare l’impianto senza il consenso della maggioranza degli inquilini.

Se avete un’azienda, invece, ricordate che non potete controllare dipendenti e collaboratori a distanza. Prima del montaggio di un impianto, dovete richiedere un’autorizzazioneall’Ispettorato del Lavoro oppure prendere accordi con i rappresentanti sindacali dei lavoratori. Quanto appena affermato vale non solo in caso di sistemi regolarmente attivati, ma anche per dispositivi temporaneamente spenti o non funzionanti. La documentazione dovrà contenere quanto segue:

  • relazione tecnica sul funzionamento, redatta dal proprietario dell’immobile o dell’attività
  • motivazioni e finalità per cui si installa (tutela persone e patrimonio)
  • numero di telecamere da piazzare
  • presenza di monitor
  • orari di accensione e spegnimento
  • nominativi delle persone autorizzate a vedere le immagini
  • presenza di eventuali responsabili esterni (addetti alla sicurezza)
  • modalità e tempistiche di conservazione delle immagini e dei filmati.

Riguardo l’ultimo punto, la durata standard è di 24 ore nei giorni feriali, 48 ore a ridosso di quelli festivi. In caso di comprovate necessità, potete tenerle per un tempo non superiore ai 7 giorni.

Casi in cui non serve l’istanza

liberi professionisti senza dipendenti o aziende composte solo da soci non devono richiedere alcuna autorizzazione. Lo stesso dicasi per chi vuole utilizzare un sistema di sorveglianza audio-visiva all’interno della propria casa: in questi casi, la legge stabilisce soltanto il dovere d’informare chi, per qualsiasi motivo, si trovasse davanti all’ingresso dell’abitazione.

Al fine di non violare la privacy di passanti e persone che abitano nelle aree contigue, le inquadrature dovranno essere rivolte verso gli interni dello stabile (ufficio, area vendita, camere, etc…). Strada, aree esterne o condivise non devono essere mai riprese, anche quando non sia in corso una registrazione.

A tale proposito, un altro punto da non sottovalutare è la presenza di un sistema di captazione criptata delle immagini. In altre parole, l’impianto si appoggerà a un circuito chiuso, in grado di permettere una ripresa indipendente da server esterni. Alla visione del materiale, infatti, hanno facoltà di accedere le Forze dell’Ordine, solo ed esclusivamente previa regolare denuncia.

I vecchi sistemi vanno aggiornati?

La risposta è: dipende dalle situazioni. Se la precedente installazione è stata fatta a regola d’arte, allora non c’è bisogno di effettuare una sostituzione. In caso contrario, è bene provvedere quanto prima a un’integrazione o al completo rimpiazzo dell’impianto, unitamente a un’eventuale richiesta di autorizzazione: meglio evitare le sanzioni.

Se non sapete a chi affidarvi, rivolgetevi ai tecnici Novelettra: sapranno darvi tutto il supporto di cui avete bisogno per fornirvi un sistema di sorveglianza audio-visiva efficiente e in piena linea con i requisiti di legge.

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