Le lesioni causate dalla folgorazione elettrica sono decisamente più comuni rispetto a quanto si possa credere nell’immaginario collettivo. Causa più frequente, in tal senso, è rappresentata dagli incidenti di natura domestica. In genere, sono lesioni da basso voltaggio. Seguono subito dopo quelle dovute a infortuni sul lavoro. In entrambi i casi, si verifica un contatto accidentale con un conduttore di tensione.
Folgorazione elettrica: quali sono le principali conseguenze?
Sono svariati i meccanismi di lesioni dovute a folgorazione elettrica. I più comuni comportano il passaggio dell’energia elettrica in calore, l’effetto della corrente sui tessuti del corpo umano e i traumi dovuti alle contrazioni dei muscoli che l’elettricità è in grado di indurre.
Livello del danno da folgorazione elettrica: da cosa dipende?
A incidere notevolmente sulla gravità del danno indotto dalla folgorazione elettrica vi sono diversi fattori da tenere in considerazione: la tipologia e l’intensità della corrente sono di sicuro i principali. Occorre poi valutare la tipologia di percorso seguita dalla corrente elettrica nel suo passaggio ai tessuti dell’organismo, la resistenza all’interno del punto di contatto e l’intervallo di durata del passaggio effettivo della scarica.
Tipologia e intensità della corrente: cosa occorre sapere?
In linea di massima, è possibile asserire che a parità di amperaggio e di voltaggio, la corrente alternata è più pericolosa di quella continua.
Occorre considerare che nella maggior parte dei casi, gli edifici in Italia e nei Paesi dell’Unione Europea risultano cablati per la corrente alternata. Da un lato, la corrente alternata comporta una contrazione muscolare di natura tetanica: ciò vuol dire che, nel momento in cui si registra il contatto con la fonte di corrente, il danno risulta maggiore per via dell’esposizione prolungata. Classico esempio si verifica con l’incidente domestico con il blocco in presa della mano del soggetto sul conduttore elettrico.
Dall’altro, la corrente continua arreca una contrazione di tipo convulsivo. Il più delle volte, si registra il distacco spontaneo dell’individuo dalla fonte di corrente.
Cos’è la corrente let-go?
Sempre in riferimento ai danni dovuti a folgorazione elettrica, è bene a nostro giudizio sapere che cos’è la corrente let-go. Nota anche come corrente lascia andare, trattasi del valore massimo che può provocare la contrazione dei muscoli del braccio, ma che consente comunque al diretto interessato di staccare la mano dalla fonte di corrente.
Numeri alla mano, nel caso della corrente alternata, il valore della corrente let-go corrisponde grosso modo a 15 mA (milliampere). Nel caso della corrente continua, il suo valore si attesta attorno ai 75 mA (milliampere). Si tenga conto del fatto che i valori cambiano in base alla massa effettiva del muscolo di riferimento.
Folgorazione elettrica e resistenza del corpo
L’unità di misura della resistenza del corpo è l’ohm/cm2: vi sono diversi parametri, attinenti alla pelle, che incidono sulla resistenza del corpo in caso di folgorazione elettrica.
In condizioni normali, a fronte di pelle asciutta, la resistenza dello strato superficiale della pelle varia dai 20.000 ai 30.000 ohm/cm2. Diverso è il discorso in caso di pelle umida e sottile: non essendo sufficientemente cheratinizzata, la resistenza scende a 500 ohm/cm2. A fronte di ferite, dovute a tagli, abrasioni o punture, la resistenza si abbassa ulteriormente, sino a 200 ohm/cm2.
In estrema sintesi, se la pelle è sufficientemente cheratinizzata e il livello di resistenza alla folgorazione elettrica risulta elevato, l’energia della scarica tende a dissiparsi in superficie: ciò comporta più ustioni in superficie, ma meno lesioni interne. Di converso, a fronte di resistenza cutanea bassa, le lesioni in superficie saranno ridotte, ma i danni riguarderanno le strutture interne. I danni più gravi coinvolgeranno l’interno del corpo. L’arresto cardiaco è di tutti il più evidente in assoluto.
Folgorazione elettrica: il percorso della corrente nel corpo
Il percorso della corrente nel corpo si dimostra fondamentale nel definire la tipologia dei danni a cui i tessuti dell’organismo possono andare incontro. Nello specifico, se la corrente elettrica passa da un braccio a un piede posizionato a terra, durante il suo tragitto, può attraversare il cuore. Il livello di pericolosità, pertanto, risulta ampiamente superiore rispetto al contatto tra una gamba e il suolo, visto che l’attraversamento della corrente elettrica non coinvolge organi vitali. Le mani e la testa sono i punti di contatto accidentale con un generatore di corrente elettrica più frequenti. A livello di uscita, invece, è il piede.
Durata del passaggio di corrente attraverso i tessuti del corpo
Anche la durata dell’intervallo di tempo relativo al passaggio di corrente tramite i tessuti dell’organismo ricopre una certa importanza per quanto riguarda la folgorazione elettrica. Il cuore dimostra di essere sensibile a scariche di corrente anche di impulsi tutto sommato bassi. A fronte di prolungata esposizione alla corrente elettrica, pertanto, i danni si confermano superiori. I tessuti dell’organismo, nel momento in cui vengono colpiti dal passaggio di corrente elettrica, risultano inevitabilmente danneggiati. Nei casi più gravi, i tessuti del soggetto folgorato vanno incontro a necrosi. Oltre alla morte dei tessuti, si possono verificare anche ustioni, trombosi all’interno dei vasi sanguigni, e coagulazione delle proteine. Nella maggior parte degli incidenti domestici o degli infortuni sul lavoro, derivanti ovviamente da folgorazione elettrica, il soggetto rimanendo attaccato al conduttore, in genere, subisce molte ustioni. Esattamente al contrario, in caso di folgorazione dovuta a un fulmine, il diretto interessato non subisce ustione né interne, né tanto meno esterne. Come mai? Eppure, il voltaggio di corrente risulta maggiore. La motivazione di fondo va ricercata nel fatto che la durata della corrente risulta a tal punto breve, da non essere in grado di arrecare la rottura dello strato cutaneo.
Tipologie di lesioni da folgorazione elettrica
Esaminiamo in rapida carrellata quali sono i tipi di danni maggiormente diffusi, a fronte di folgorazione elettrica.
1. Ustioni: trattasi di lesioni di tipo elettrotermico che riguardano da vicino solo ed esclusivamente.
2. Danno vascolare: i vasi sanguigni sono danneggiati dalla corrente elettrica; si formano trombi al loro interno. I maggiori rischi si verificano con la necrosi coagulativa o con la rottura dei globuli rossi.
3. Danni cardiovascolari: il ritmo cardiaco può andare incontro ad alterazioni di una certa rilevanza. Basti pensare, ad esempio, ai casi di asistolia, di fibrillazione ventricolare o atriale. Ipertensione, scompenso cardiaco e calo della pressione rientrano tra le conseguenze di danni cardiovascolari dovuti a folgorazione elettrica.
4. Danni polmonari: edema, contusioni emorragie polmonari e arresto respiratorio sono i principali danni causati dalla corrente elettrica.
5. Danni neurologici: la categoria di danni in oggetto risulta piuttosto complessa, perché comprende alterazioni di tipo psichico, lesioni dei neuroni, del sistema nervoso periferico e del midollo. A fronte di danni di una certa entità, il soggetto corre il rischio di subire un edema cerebrale, la frattura delle vertebre ed emorragia cerebrale. Insonnia, disturbi cognitivi, rimozione dei ricordi di quanto accaduto, agitazione e confusione emotiva sono ulteriori conseguenze derivati dai danni neurologici per via della folgorazione elettrica.