Per quanto in Europa la tensione sia tutta a 220 V e 50 Hz, per uso domestico esiste un problema piuttosto grave, che è quello dell’incompatibilità delle spine con i diversi standard. Ogni Paese ha un tipo di presa differente con una compatibilità soltanto parziale, in alcuni casi.
Le più diffuse sono la famiglia delle Schuko e le tipo C. In Italia lo standard prevede 2 o 3 rebbi e spine piccole o grandi a seconda dell’amperaggio, anche se attualmente si stanno diffondendo molto le spine tedesche, che sono compatibili con diversi tipi di impianto.
Quali sono le caratteristiche delle spine italiane?
In Italia la spina è definita dallo standard P17/11 e presenta tre rebbi paralleli disposti su uno stesso piano, a forchetta. I due laterali rappresentano neutro e fase, ma possono essere cablati indifferentemente per ragioni storiche, mentre il centrale è sempre la massa, sia nella versione piccola sia in quella grande.
Ci sono però molte spine che sono prive del ground, a esempio quelle dei piccoli elettrodomestici, anche se si sta facendo il possibile per uniformare la produzione. Infatti, non c’è un regolamento unico e quindi ogni azienda fa come preferisce, nel rispetto di condizioni di sicurezza più o meno condivise.
Le nostre spine sono parzialmente compatibili con lo standard svizzero, perché quelle prive della massa centrale e piccole possono essere tranquillamente infilate in qualsiasi presa elvetica e funzionare, eliminando però il livello di sicurezza della terra, che nell’altro formato si trova in una posizione differente, formando un triangolo isoscele.
Il nostro standard è legato alla potenza massima nominale disponibile per le singole spine e per quelle piccole è pari a un valore di 10 A, mentre per quelle grandi il limite è quello di 16 A. Bisogna quindi prestare attenzione a che adattatore si impiega, perché il rischio è quello di bruciare l’impianto.
In realtà molto spesso si preferisce evitare di montare le spine grandi, preferendo direttamente quelle P30, per questioni di compatibilità e di un maggior grado di sicurezza, che si adattano ai due standard italiani e alle Schuko a 2 pin con terra esterna.
Molte delle nostre spine hanno il profilo dell’impugnatura arrotondato, ma ce ne sono anche esagonali. Si tratta di una vecchia retrocompatibilità con lo standard svizzero, che è rimasta per motivi storici.
È meglio lo standard italiano o quello tedesco?
Attualmente il tipo di montaggio che si preferisce è quello delle spine compatibili con le Schuko perché offrono il vantaggio di avere un solo standard per il cavo e per la presa, oltre che di essere montate sulla maggior parte degli alimentatori e degli elettrodomestici.
In questo modo non c’è bisogno di adattatori da grande a piccolo, ma soprattutto si gode di una maggiore stabilità, sia per quelle dritte sia per le angolate, grazie alla base di appoggio più grande.
Nelle Schuko la massa si trova sui bordi e non costituisce un rebbio, ci sono però standard derivati, come quello francese, in cui questo elemento si trova nella presa ed è sporgente all’esterno. Le versioni tedesche sono compatibili con questo montaggio nella maggior parte dei casi, perché presentano la doppia massa nelle spine, mentre nelle prese no.
Esistono poi gli standard industriali tonde per la 220 V con i rebbi disposti a triangolo e la massa più larga, che permette un miglior scarico di corrente e altri di ordine superiore.
In generale le tedesche supportano un amperaggio massimo maggiore rispetto alle analoghe italiane e sono più stabili, ma bisogna sempre controllare che i cavi dell’impianto siano adatti.
Come si adattano le spine?
In molti casi ci sono errori nel montaggio delle spine, perché si trovano ancora vecchi adattatori multistandard, che permettono di installare una spina italiana in una presa tedesca, grazie a molle un po’ più flessibili rispetto al previsto. Non è sempre una buona idea utilizzare questa soluzione, perché il rischio a cui ci si espone è quello di perdere il contatto a causa del gioco eccessivo.
In Italia le spine sono non polari, possono essere montate indifferentemente in una direzione o nell’altra, stessa cosa vale per le Schuko in cui fase e neutro sono liberamente assegnabili e vengono gestiti internamente all’utilizzatore, senza bisogno di fare modifiche. Ci sono altri standard in cui invece i fili hanno posizioni ben determinate.
Le spine italiane non hanno nessun grado di sicurezza aggiuntivo a parte la massa centrale, che non deve essere rimossa per nessun motivo, perché è da lì che in caso di corto circuito la corrente passa per scaricare a terra, evitando quindi di causare shock. In altri standard invece sulla fase è montato un fusibile addizionale che la disattiva e un interruttore nella presa a muro.
Quando si monta una spina bisogne seguire la regola del rispetto dei codici cromatici. All’interno del cavo, infatti, di solito i fili sono 3: giallo/verde, blu e marrone. Purtroppo non è uno standard universale, specie nei prodotti di origine cinese e indiana.
Il blu e il marrone rappresentano indifferentemente fase e neutro anche se, di solito, negli impianti il primo viene utilizzato per la parte sotto tensione e secondo per il riferimento, mentre quello bicolore è obbligatoriamente per legge la massa e deve essere connesso a un cavo adeguato, con il giusto amperaggio, cioè un diametro opportuno e che permetta di scaricare su una struttura in metallo, per prevenire incidenti.
In generale, quando si acquista un elettrodomestico dall’estero ci si trova di fronte al problema che per quanto compatibile con la tensione di rete, sarà quasi automaticamente necessario cambiare la spina o procurarsi un adattatore.
A conti fatti conviene tagliare il filo e modificare il circuito o affidare questo lavoro a un professionista, ma se si ha intenzione di mantenere la garanzia e il cavo è parte dell’elettrodomestico, si sarà costretti a prendere un adattatore.
Quindi prima di valutare un acquisto, oltre a controllare che sia compatibile con la tensione di rete italiana, che ricordiamo che è 220 V a 50 Hz come nel resto d’Europa o meglio, come in quasi la totalità del continente, perché ci sono piccole eccezioni, è sempre bene controllare che tipo di spina deve essere utilizzata.