Pericoli della corrente elettrica

Perché la corrente elettrica potrebbe divenire pericolosa

Il possibile pericolo generato dalla corrente elettrica all’interno delle proprie abitazioni oppure sul posto di lavoro, rischia spesso di venire sottovalutato. Si tende a dimenticare la maggior parte delle volte infatti che un impianto elettrico necessita periodicamente di essere controllato e in alcuni casi è sufficiente un piccolo problema legato al salvavita, per far aumentare i fattori di rischio in maniera esponenziale.
Sono sempre di più inoltre le istallazioni elettriche civili su cui non viene rispettata appieno la normativa, tanto da generare delle situazioni davvero pericolose.
Si è soliti sentir parlare di minaccia di folgorazione e saltano subito in mente immagini con i cavi di alta tensione. Tuttavia non occorre pensare a situazioni così eccessive, in quanto anche i classici apparecchi elettrodomestici usano abitualmente la corrente con un’elevata potenza che può portare alla morte.
Per capire più a fondo i motivi del pericolo legati alla corrente elettrica, bisogna in primis comprendere il suo reale meccanismo. Le cariche elettriche infatti si spostano con un percorso preciso che inizia da un potenziale maggiore per poi arrivare a quello minore. In un’abitazione normale si trovano quindi vari elementi in tensione con 230 V e la terra o pavimento senza tensione. Questo meccanismo sta a significare che la corrente elettrica finisce per muoversi in relazione ai singoli elementi che godono della tensione e al terreno. Per cui nel momento in cui si va a toccare un cavo elettrico, il corpo rischia di diventare un vero e proprio ponte, che la corrente cerca di utilizzare per andare verso il basso.

I possibili contatti diretti ed indiretti con la corrente elettrica

Stando a quanto precisato dalla norma CEI 64-8, vi è una distinzione abissale tra il contatto diretto e quello indiretto. Nel primo caso infatti si fa riferimento a quell’unione che avviene tra un elemento di tensione e la stessa esercitata dall’utilizzatore, che può essere un cavo elettrico oppure un fusibile.
Con contatto indiretto invece si intende l’accostamento con quegli oggetti che di solito non presentano una differenza di potenziale elettrico.
Tuttavia, nel momento in cui si verificano delle pressioni elevate, non occorre toccare realmente l’oggetto che presenta la tensione in quanto si viene a creare il così detto arco elettrico.
Un esempio pratico è costituito dai fulmini, dove le cariche elettrostatiche che finiscono per accumularsi nell’atmosfera raggiungono dei livelli elevatissimi.
Nel momento in cui avviene la folgorazione, il soccorritore deve cercare di non toccare la persona coinvolta facendo molta attenzione. Il suo aiuto è fondamentale per interrompere la tensione, spegnendo direttamente l’interruttore generale.
Se invece non è possibile far cessare la pressione esercitata dalla sorgente di alimentazione, occorre allontanare il soggetto infortunato utilizzando dei panni ben asciutti o del legno.
Una volta aver eliminato il contatto diretto con la fonte elettrica, è necessario controllare le reali condizioni dell’infortunato, che può presentare: perdita di conoscenza, ustioni oppure arresto cardiaco e respiratorio.
La tempestività in questi casi è comunque essenziale e potrebbe contribuire a salvargli la vita oppure a non procurargli delle lesioni irreversibili.

 

Come reagisce il corpo umano quando entra in contatto con la corrente

Gli effetti prodotti dalla corrente elettrica sul corpo umano tendono a cambiare in relazione all’intensità della stessa e da quanto tempo si resta in contatto.
Nei casi più leggeri, che arrivano fino a 0,5 mA, avviene solamente una piccola sensazione di formicolio che però aumenta nel momento in cui l’intensità della corrente cresce.
Raggiungendo i 10 mA invece, i muscoli vengono più influenzati dalla scossa e si innesca il così detto fenomeno della tetanizzazione. Nello specifico si verifica un blocco involontario dell’apparato muscolare, che si ritrova ad essere attraversato dalla corrente. I muscoli, non rispondendo più in modo adeguato agli impulsi elettrici provenienti dal cervello, rischiano di provocare dei fenomeni inattesi, impedendo alla persona di staccarsi dalla tensione.
La tetanizzazione causa il 10% dei morti a causa della folgorazione in particolar modo se vengono interessati gran parte dei muscoli del corpo. Non sono infatti soltanto quelli più vicini al contatto a subire delle conseguenze ma anche quelli presenti nelle cosce e nelle fasce lombari. A lungo andare ciò causa dei violenti movimenti che finiscono per causare all’infortunato dei veri e propri salti con contestuale caduta.
I possibili pericoli per il corpo non terminano però qui anzi, possono aumentare e farsi più seri. E’ possibile così andare incontro ad un arresto della respirazione per le stesse motivazioni che causano la tetanizzazione. I muscoli infatti che permettono di espandere la cassa toracica si contraggono impedendo al soggetto colpito di respirare liberamente.
Possono presentarsi anche fenomeni di asfissia con cianosi e se nel giro di breve non viene praticata la respirazione assistita, la persona coinvolta rischia di morire. Il soccorso all’infortunato dovrà quindi essere veloce e tempestivo e deve avvenire entro un massimo di cinque minuti dalla verifica dell’evento.
L’effetto più pericoloso a causa della corrente elettrica è quello chiamato fibrillazione ventricolare. Qui infatti vengono generate delle contrazioni cardiache che fanno perdere il ritmo giusto al cuore.
Nella norma i muscoli del cuore si espandono e si contraggono regolarmente circa 50/80 volte al minuto e i movimenti sono coordinati fra di loro da un apposito generatore di impulsi, chiamato nodo seno-atriale.
Per evitare di finire in questa situazione e creare un problema irreversibile, è fondamentale intervenire entro tre minuti utilizzando il defibrillatore, ovvero un’apparecchiatura medica che genera un impulso elettrico al torace della persona colpita per mezzo di due elettrodi.
La fibrillazione ventricolare viene ritenuta essere una delle cause principali che provocano la morte per folgorazione e attualmente proprio per tale ragione, in qualsiasi luogo di lavoro, grande o piccolo che sia, deve obbligatoriamente essere presente un defibrillatore.