illuminazione di sicurezza

In qualsiasi attività soggetta ad affollamento, esattamente come in ogni luogo di lavoro, deve essere presente un impianto d’illuminazione di sicurezza. Si tratta di un presidio fondamentale per la salvaguardia degli occupanti, nonché per tutelare i soccorritori in situazioni di emergenza. Questo perché in determinati casi, come un incendio, un terremoto piuttosto che un’alluvione, è del tutto normale che l’alimentazione elettrica non sia funzionante per guasti o per disattivazione da parte delle squadre di soccorso. Nelle prossime righe, quindi, cercheremo di fare un po’ di chiarezza.

Illuminazione di sicurezza: tipologie

L’illuminazione di sicurezza è un fattore fondamentale della prevenzione incendi, dal momento che durante un’emergenza è fondamentale tra l’altro:

  • Tutelare i soccorritori. Questi dovranno accedere a zone ad alto rischio, magari per la presenza di sostanze esplosive, tossiche o corrosive.
  • Permettere agli addetti la messa in sicurezza di impianti e macchinari nell’ipotesi la mancanza di energia elettrica possa dare origine ad eventi le cui conseguenze non sono prevedibili.

La realizzazione di un’illuminazione di sicurezza può avvenire attraverso impianti centralizzati, ma anche con apparecchi di illuminazione singoli ad alimentazione autonoma. In qualsiasi caso però, nella progettazione e nella realizzazione dovranno essere tenute in considerazione alcune caratteristiche tecniche, tra cui:

  • Autonomia.
  • Tempistica di intervento alimentazione di riserva.
  • Tempo di ricarica accumulatori.
  • Livello di illuminazione minima.

Impianto illuminazione di sicurezza: i criteri di realizzazione

Per la realizzazione di un impianto di illuminazione di sicurezza, ci sono alcuni criteri pratici da seguire, che riguardano tra l’altro anche il posizionamento degli apparecchi di illuminazione stessi. Di seguito i principali:

  • Attenzione ai punti critici. Una particolare attenzione dovrà essere prestata verso l’illuminazione dei punti “critici” dei diversi percorsi di esodo: passaggi, uscite, rampe di scale, ostacoli, dislivelli e altri ancora.
  • Altezza degli apparecchi. L’altezza di installazione dei diversi apparecchi di illuminazione andrà studiata con precisione. Generalmente si preferiscono le pareti a discapito del soffitto, ad almeno 2 metri da quello che è il piano di calpestio. Questo perché in caso di incendio, i fumi tenderebbero a stratificare sempre verso l’alto, quindi le lampade verrebbero offuscate molto rapidamente.
  • Numero degli apparecchi. Dal momento che il fumo, in caso di incendio, tende ad offuscare la luce prodotta dalle lampade, è necessario prevedere un numero “sovrabbondante” di apparecchi.
  • Preferire apparecchi piccoli. Molti apparecchi di piccole dimensioni sono da preferirsi a pochi di grande potenza, perché capaci di emettere una luce più omogenea. Oltretutto, se dovesse guastarsi una lampada, non inciderebbe più di tanto sull’illuminazione generale.

Ovviamente, alla base del corretto funzionamento degli impianti di illuminazione di sicurezza devono sempre e comunque esserci degli interventi di manutenzione periodica, con lo scopo di verificare l’efficienza degli apparecchi. La frequenza dei controlli dipende da una serie di fattori, tra cui il tipo di stabilimento. Mensilmente ad esempio, è necessario passare alla modalità di emergenza così che possa essere verificato l’efficacia dei comandi e il relativo ripristino.

Posizionamento lampade di emergenza

Come anticipato, il sistema di illuminazione di emergenza necessita di un’attenta fase di progettazione, quindi di una realizzazione a regola d’arte. All’interno dell’impianto, il ruolo principale è ricoperto dalle segnalazioni delle vie d’uscita. Queste devono rispettare alcuni criteri in termini di colore, visibilità, dimensione e posizione. Nel momento in cui le vie di esodo saranno sistemate, sarà possibile passare alla previsione degli elementi addizionali.

Nel suo complesso, l’impianto deve includere una serie di elementi, posizionati sia presso le uscite di emergenza che in prossimità delle scale, e garantendo di conseguenza che ogni rampa abbia un’illuminazione sufficiente. Altri elementi devono essere installati ad esempio vicino alle cassette del pronto soccorso, ma anche dell’attrezzatura antincendi. Ricordiamo che gli apparecchi dedicati all’illuminazione possono essere permanenti, quindi rimangono sempre accesi, oppure non permanenti. In questo secondo caso le lampade intervengono solamente in caso di interruzione dell’illuminazione ordinaria.